So per certo che nel silenzio e nella solitudine in cima a un monte o nel folto d’un bosco o in un’aperta pianura o anche nel fitto della nebbia se per un istante cesso di far seguire la trafila
dei pensieri e delle immagini nella mente, giunge
la liberazione. Mi basta trattenerla dolcemente, e
tutto in me si rimuta, è come acquistassi un illimitato potere,
perché null’altro desidero. Mi trovo alla radice del cosmo,
immobile perché ogni cosa è
come fosse mia, padrone perché tutto mi circonda
mitemente, felice perché nulla di più potrei desiderare,
e tutti questi aggettivi stonano, perché in realtà
semplicemente sono. Sono l’essere. Sono immedesimato
nel monte, nel bosco, nella pianura, nella
foschia, in breve: nel paesaggio in giapponese si
dice in "montagne viola e acque chiare".
Elèmire Zolla. Uscite dal mondo